Oggi l’azienda conta un fatturato di 30 milioni di euro, ha 70 dipendenti fissi e 50 agenti in tutta Italia. Molti biscotti sono ancora quelli che il giovane Pietro Gentilini preparava nel suo primo forno al centro di Roma e sono quelli che fanno la maggior parte del fatturato
Tra crisi economica, concorrenza, acquisizioni, un’azienda di biscotti è riuscita a superare 125 anni di storia puntando sulla tradizione. Gentilini, biscottificio simbolo di Roma, ha saputo affrontare momenti difficili come le guerre mondiali e la crisi del 1929 seguendo un processo di cambiamento lento ma costante.
L’azienda viene fondata nel 1890 da Pietro Gentilini che – dopo aver abbandonato l’Appennino bolognese – di ritorno dal Sud America si stabilisce a Roma dove avvia il suo forno di biscotti. Inizialmente è un’attività familiare, la classica casa e bottega: “Mia nonna lavava a casa i camici dei lavoratori” racconta Paolo Gentilini, attuale presidente del biscottificio. Poi l’intuizione di lanciare i primi negozi in franchising e lo spostamento in nuovi stabilimenti con l’aumento della produzione.
Oggi l’azienda conta un fatturato di 30 milioni di euro, ha 70 dipendenti fissi e 50 agenti in tutta Italia. L’intenzione è quella di crescere ancora, ma alla maniera Gentilini: “Con calma, non facendo troppe cose”. Il presidente Paolo Gentilini ha annunciato l’acquisto di un terreno a Castel Madama dove spostare in futuro la produzione delle nuove fette biscottate e il lancio sul mercato di nuovi prodotti, come gli Osvego al cioccolato e altri biscotti della linea ‘dietetica’.
Da quel 1890 molte cose sono cambiate: gli stabilimenti, i negozi, il fatturato. Ma una cosa è rimasta quasi uguale: la ricetta di quei prodotti da forno. Molti biscotti sono ancora quelli che il giovane Pietro Gentilini preparava nel suo primo forno al centro di Roma. E sono quelli che fanno la maggior parte del fatturato: i consumatori, infatti, continuano a comprare i prodotti ideati 125 anni fa.
Dal 1890 i Gentilini hanno sempre fatto affidamento sulla tradizione, sul forte senso di famiglia, sullo stretto legame con Roma. Questi ingredienti hanno reso i prodotti dell’azienda riconoscibili, espressione di un’alimentazione italiana. La storia del biscottificio strettamente connessa a quella familiare è ora diventata anche un libro: “Biscotti P. Gentilini,125 anni di bontà (1890-2015)” scritto da Daniela Brignone e pubblicato da Palombi Editori.
Per la ricorrenza dell’azienda, che ebbe la prima sede nell’attuale Via del Corso, arriva un’emissione filatelica in appena 3mila esemplari di Poste, comprensiva della riproduzione delle referenze dei primi ‘900 e del francobollo a tema Gentilini emesso nel 2010. Questo affianca l’operazione di “recupero della memoria” promossa da Paolo Gentilini, che ha tra l’altro raccontato delle domeniche dedicate dal fondatore Pietro all’alchimia dei profumi per caratterizzare i prodotti da forno e del marchio futurista con la locomotiva fatta di biscotti depositato nel 1925.